Oggi propongo un testo straordinario di Borges, forse il più grande scrittore sudamericano di sempre. Che non gli sia stato assegnato il Nobel è uno scandalo!
Come ogni ‘Grande’, nella poesia I giusti capovolge la nostra percezione delle cose. Chi sta cercando di salvare il mondo? Noi risponderemmo: gli ecologisti, gli scienziati, i pacifisti. No, scrive Borges, chi sta cercando di salvare il mondo sono le persone semplici, coi loro umili ma teneri gesti quotidiani.

J. L. BORGES (Buenos Aires 1899 – Ginevra 1986)

Un uomo che coltiva il suo giardino, come voleva Voltaire.
Chi è contento che sulla terra esista la musica.
Chi scopre con piacere un’etimologia.
Due impiegati che in un caffè del Sur giocano in silenzio agli scacchi.
Il ceramista che premedita un colore e una forma.
Il tipografo che compone bene questa pagina, che forse non gli piace.
Una donna e un uomo che leggono le terzine finali di un certo canto.
Chi accarezza un animale addormentato.
Chi giustifica o vuole giustificare un male che gli hanno fatto.
Chi è contento che sulla terra ci sia Stevenson.
Chi preferisce che abbiano ragione gli altri.
Queste persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo.

Riflettiamo sul testo I giusti e sul verso «Chi preferisce che abbiano ragione gli altri». E’ una follia? Un’utopia? Una visione solo da poeta? Una boutade? O davvero è possibile preferire che abbiano ragione gli altri? E che queste persone stiano salvando il mondo?

Daniele Giancane