La introduzione (o prolusione?) di Daniele Giancane potremmo già considerarla un unico carme, o una laudatio del Sud scritta con i piedi ben piantati in terra e tenendo presenti luci ed ombre.

Una prosa -poesia o una poesia-prosa (e non me ne voglia per questo la Szymbowska!) che attraversa in un paio di pagine secoli e secoli di Storia, offrendoci in maniera semplice e immediata il panorama di un Sud di cui si vuole parlare, anche con parole poetiche, tra realismo e sogno, attraverso dodici testi di sei autori (lo stesso Daniele Giancane, Anna Lauria, Loredana Lorusso, Monica Messa, Cosimo Rodia, Alfredo Vasco) e con un ricordo della grande poetessa di Ruvo di Puglia Biagia Marniti a cura di Giuseppina Girasoli. È un’ immersione nel cuore del Sud, dei suoi miti e della sua sofferenza.

Policroma rassegna di poesia che nasce da un Sud che serba e conserva ancora negli antichi sassi le vestigia di un passato piccolo e grande. Terra di passaggio, il Sud, terra di ospitalità, terra di accoglienza, terra che testimonia ancora oggi ciò che ha subito.

Dalla devastazione del territorio a quella delle risorse umane: quei giovani che per lavoro scappano verso il Nord.

Questo librino a tema monografico è una piccola silloge di grande spessore. Poco meno di venti pagine in un formato tascabile godibile, fruibile e più che mai adatto ad appassionare i lettori soprattutto per l’attualità e la classicità dei temi trattati (il primo numero riguardava la guerra e la pace) adoperando un linguaggio che talvolta può apparire arduo soprattutto ai profani, ma che man mano cattura.

Giulia Notarangelo