Se, utilizzando un linguaggio decisamente poco ortodosso quale quello degli slangs giovanili, dicessi che la poesia di Ada de Judibus Lisena è una poesia “carica a pallettoni” probabilmente mi dareste del pazzo.
E probabilmente con ragione. Eppure l’idea – propugnata e sottolineata a più riprese da parte della critica – di una poetica aristocratica, posata, dal forte senso della misura e del pudore, in merito alla produzione della poetessa molfettese, non credo e non pare soddisfi a pieno la definizione di un atteggiamento umano, di una riflessione e anche di un dissidio interiore che non si esauriscono in se stessi ma che mi paiono parte integrante e addirittura fondante della poesia di Ada de Judicibus.
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