Blog di Letteratura ed altro

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«Il Battista» di ANNA SANTOLIQUIDO (n.119)

È approdato alle stampe, a più di vent’anni dalla sua rappresentazione nel corso di una Cavalcata storica a Mesagne nell’Epifania 1999, il testo teatrale Il Battista di Anna Santoliquido.

La pubblicazione presenta l’introduzione di quello che, «su iniziativa meritoria della Pro Loco di Mesagne», fu il promotore e regista dell’opera, il professor Ettore Catalano, allora docente presso l’Università di Bari e poi presso l’Università del Salento (protagonisti della messinscena furono Vito Signorile e Tina Tempesta).

La ricerca sulla cultura popolare pugliese di GRAZIA GALANTE

Riporto oggi la mia prefazione(di qualche anno fa) a un testo di cultura popolare di Grazia Galante, la grande studiosa garganica.

Grazia Galante – ormai da diversi anni – va conducendo una serrata ricerca sulla cultura popolare garganica, tant’è che si può considerare un punto di riferimento obbligato per gli studi nel settore, un po’ come è avvenuto per Grazia Stella Elia per quanto riguarda il territorio di Trinitapoli o Sabino Armagno per Canosa di Puglia o ancora Marco I. de Santis per Molfetta (ma quest’ultimo studioso ha allargato le sue ricerche dialettologiche sino a dar vita ad un vocabolario dialettale di Barletta).

Riflessioni critiche di NICOLA DE MATTEO su «Nata cigno» di IOLE DE PINTO

Ho avuto sensazioni positive nel leggere la nuova fatica letteraria di Jole de Pinto Nata cigno, Cacucci Editore, Bari 2022, che ha lasciato in me la curiosità di approfondire l’opera della poetessa Molfettese.

Ho notato subito che si tratta della lingua della maturità poetica, la stessa che volge lo sguardo agli accadimenti della vita con occhio attento, a volte disincantato, mai banale. Un discorrere intimo che serve per imprimere un sigillo di autenticità nella forma alta della testimonianza dei sentimenti.

MAURO MACARIO legge «Carne e Sangue» di VITO DAVOLI

Carne e sangue, finalmente!
Un titolo che è una svestizione intima e pubblica, che si libera di quella corazza pseudo spiritualista tutta italica onnipresente in tanta poesia.

Che invece di essere l’arte più in sincronia con il proprio corpo e le sue pulsioni passionali, rivolge sempre gli occhi al cielo assolvendo ad un dovere catto-scolastico che gli impone di ascendere a un concetto trito e mistificatorio di sublimazione.

«Alda Merini tarantina»: la recensione di GRAZIA STELLA ELIA

Silvano Trevisani (a cura di), Alda Merini tarantina, in viaggio, con lei, nella Puglia poetica, MACABOR – Francavilla Marittima, 2019.

Ho tra le mani un libro, sulla copertina del quale campeggia l’immagine di Alda Merini, la poetessa inquieta e pensosa, regina del mondo poetico a lei congeniale, un mondo in cui viveva tra ispirazione e sofferenza.

GIULIA NOTARANGELO legge «L’inattesa letizia del giardino» di SANDRO MARANO.

Una poesia accattivante, una poesia che ti fa sentire a casa, viva, immediata, verde pur in una veste semplice, ma raffinata.

Una poesia ricca di ascendenze eppur originale, una poesia che riesce a coniugare sogno e realtà, ad amalgamare cuore e ragione, Natura, uomo ed Ecologia. E tutto avviene in maniera “lene” (Non è facile fare verde). In questo caso chi scrive riesce a rendere poesia lo slogan e il senso della sua Associazione di appartenenza, Fare Verde.

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