E’ la volta di Elvira Leone, che trova nell’haiku una sua dimensione specifica, un felice incantamento di fronte alle infinite ‘apparenze’ del mondo.
Una poesia, quindi, che trascorre rapidamente dallo stupore allo straniamento e che, pur provenendo da una cultura a noi lontana, ha attecchito anche da noi, come una promessa di felicità, di sospensione.
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Elvira Leone è una specialista in questa tecnica poetica. Nata a Matera, vive a Bari da molti anni, dove ha svolto con passione l’attività di insegnante di Lettere nella scuola secondaria di primo grado.
S’interessa, da diverso tempo, di poesia orientale e, di recente, ha pubblicato una raccolta di haiku, senryū e tanka illustrati da suoi acquerelli, dal titolo L’aurora indugia (prima che il gallo canti). Al suo attivo ha diverse pubblicazioni, su riviste specializzate che riguardano la filosofia e la scrittura creativa, alla quale si è dedicata, negli anni di insegnamento, con i suoi amati studenti.
HAIKU
piccoli sorsi
meditando parole
all’ora del tèfinisce il giorno
brezza di paglia fresca
dall’uscio apertosolo il silenzio
profumano d’estate
le passifloreardono i roghi
dalle verdi foreste
le foglie morteuna luna blu
tra le nuvole sparse
viaggia un ricordonel mandorleto
lungo i muretti a secco
s’adagia un fiore
(haiku circolare senza stacco)tempo d’autunno
sotto l’arco di Enea
ultimi bagninella campagna
i fichi secchi al sole
dono d’estatetra vecchie rocce
abbarbicati i pini
onde d’autunnofine d’agosto
matite nell’astuccio
si torna a casachiaro di luna
sul ramo del platano
un grillo cantalento settembre
annuncia la stagione
la foglia rossasakura in fiore
prosperano le strade
emozioni zenpiano si spoglia
al vento dell’autunno
il tiglio seccodoni d’ottobre
le castagne bollite
sanno d’allorosogni proibiti
nella notte d’estate
stelle cadentinebbie sottili
colore ametista
di nuovo ottobrecomincia il giorno
una leggera foschia
invade i colli
Daniele Giancane