E’ la volta di Elvira Leone, che trova nell’haiku una sua dimensione specifica, un felice incantamento di fronte alle infinite ‘apparenze’ del mondo.

Una poesia, quindi, che trascorre rapidamente dallo stupore allo straniamento e che, pur provenendo da una cultura a noi lontana, ha attecchito anche da noi, come una promessa di felicità, di sospensione.

E. LEONE, L’aurora indugia (prima che il gallo canti), Youcanprint 2021

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Elvira Leone è una specialista in questa tecnica poetica. Nata a Matera, vive a Bari da molti anni, dove ha svolto con passione l’attività di insegnante di Lettere nella scuola secondaria di primo grado.

S’interessa, da diverso tempo, di poesia orientale e, di recente, ha pubblicato una raccolta di haiku, senryū e tanka illustrati da suoi acquerelli, dal titolo L’aurora indugia (prima che il gallo canti). Al suo attivo ha diverse pubblicazioni, su riviste specializzate che riguardano la filosofia e la scrittura creativa, alla quale si è dedicata, negli anni di insegnamento, con i suoi amati studenti.

HAIKU

piccoli sorsi
meditando parole
all’ora del tè

finisce il giorno
brezza di paglia fresca
dall’uscio aperto

solo il silenzio
profumano d’estate
le passiflore

ardono i roghi
dalle verdi foreste
le foglie morte

una luna blu
tra le nuvole sparse
viaggia un ricordo

nel mandorleto
lungo i muretti a secco
s’adagia un fiore
(haiku circolare senza stacco)

tempo d’autunno
sotto l’arco di Enea
ultimi bagni

nella campagna
i fichi secchi al sole
dono d’estate

tra vecchie rocce
abbarbicati i pini
onde d’autunno

fine d’agosto
matite nell’astuccio
si torna a casa

chiaro di luna
sul ramo del platano
un grillo canta

lento settembre
annuncia la stagione
la foglia rossa

sakura in fiore
prosperano le strade
emozioni zen

piano si spoglia
al vento dell’autunno
il tiglio secco

doni d’ottobre
le castagne bollite
sanno d’alloro

sogni proibiti
nella notte d’estate
stelle cadenti

nebbie sottili
colore ametista
di nuovo ottobre

comincia il giorno
una leggera foschia
invade i colli

Daniele Giancane