Blog di Letteratura ed altro

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La scrittura trasparente e ricercata di MARCO IGNAZIO DE SANTIS

Sovente dico che Molfetta è un luogo quasi ‘magico’ per la poesia e per il mondo culturale nel suo insieme. Molto più che altrove (almeno per ciò che riguarda la Puglia).

Quando penso a Molfetta, subito rammento il mio straordinario maestro delle elementari, Paolo Gadaleta, che sperimentava metodologie e innovazioni degne di don Milani e di Alberto Manzi. Mi ‘appaiono’ i miti come Gaetano Salvemini, Riccardo Muti, don Tonino Bello; mi torna alla mente la narrativa fascinosa di Enrico Panunzio, la pittura di Giaquinto e di Addamiano.

Corigliano-Rossano, terra di poeti. EUGENIO NASTASI: poesia come linea di confine.

S’è già detto un’altra volta che Corigliano Rossano è una sorta di hub della poesia calabrese, nel senso che vi sono nati e vi dimorano molti poeti di buon livello, dalla ‘capataz’ Anna Lauria (poetessa e animatrice di tante iniziative culturali) alla avvolgente scrittura di Maria Curatolo, dalla tensione emotiva di Ornella Mamone Capria alla storia letteraria di Eugenio Nastasi, poeta e pittore, che iniziò l’iter poetico con La scelta del silenzio (1987), seguito da molte altre opere (rammentiamo almeno Lo specchio greco, L’età tra tegole brune (con l’editrice Forum dell’indimenticabile Giampaolo Piccari), Il seme del millennio, L’occhio degli alberi (2013).

MICHELE CAPUANO, il poeta dialettale di San Giovanni Rotondo.

Quando si pensa a San Giovanni Rotondo, immediatamente viene in mente Padre Pio. Eppure per me – e per pochi altri – è anche il luogo dove nacque, visse e morì Michele Capuano (scomparso una ventina di anni fa), anzitutto un grande intellettuale e scrittore (autore, oltre che di testi di poesia dialettale, anche di numerosi volumi di poesia in lingua italiana, di saggistica, di narrativa, etnologia).

Ricordo della poetessa bitontina MICHELA LACETERA: «Nel tempo che non c’é»

Un’altra poetessa da ricordare è senza dubbio Michela Lacetera di Bitonto, portata via da un tumore in età piuttosto giovane (avrà avuto fra i 40 e i 50 anni).

Nel suo unico libro, Nel tempo che non c’è (1986), io stesso scrivo in prefazione che la poesia di questa Autrice è indirizzata soprattutto al rammemoramento dell’infanzia come tempo delle possibilità e ai temi sociali (la condizione della donna, la pace ,la droga ,l’ecologia).

DOMENICO LAMURA, poeta del sud: «Il carro merci»

Domenico Lamura, sindaco, intellettuale e scrittore di Trinitapoli, scomparso ormai da molti anni, è una figura di primo piano nella cultura meridionale: amico di Aldo Moro e persino di Paolo VI, scrisse alcuni libri memorabili, come Adamo e la terra, storia del riscatto di una famiglia da una miseria endemica.

Ricordo di IOLANDA PARISI, poetessa di Rionero in Vulture.

Credo che uno dei compiti essenziali dell’impegno letterario (che è tale e non un gioco) sia quello – più che di parlare di se stessi – di ricordare i poeti che hanno attraversato le nostre vite e che hanno avuto una sorte avversa.

Tempo fa ci siamo interessati a Giuliana Brescia, una meravigliosa poetessa di Rionero, morta suicida a Bari molti anni fa. Ma di Rionero era anche Iolanda Parisi.

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