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DIALETTANDO IN POESIA di Gian Piero Stefanoni

Antologia delle poesie del reading poetico per la Giornata Nazionale del Dialetto tenutosi a Palazzetto Baviera di Senigallia (AN) il 23/01/2023
Ass.ne Euterpe, Jesi, 2023

  • Data di pubblicazione: 23 Gennaio 2023
  • Note di pubblicazione: Autori Vari
    Associazione Euterpe
    Recensione di Gian Piero Stefanoni
  • ISBN: Volume fuori commercio

La morte di TURIDDU CARNEVALE: le poesie-ricordo (e condanna) di IGNAZIO BUTTITTA e GIUSEPPE GIOVANNI BATTAGLIA

Un saggio breve di LORENZO SPURIO

La vicenda di Salvatore Carnevale, bracciante e sindacalista della classe contadina barbaramente ucciso dalla mafia locale a Sciara (PA) nel 1955, scosse molto l’opinione pubblica dell’epoca. Definizione, quest’ultima, oggi d’ampio utilizzo e che possiamo concederci d’impiegare in tale dissertazione volendo intendere il panorama provinciale del periodo, quello relativo alla cultura popolare dell’epoca, vale a dire della classe contadina.

IGNAZIO BUTTITTA, il più grande poeta dialettale siciliano del ‘900

Ignazio Buttitta (Bagheria, 1899 – 1997) è senza dubbio il più grande poeta siciliano del ‘900. Certamente la Sicilia ha prodotto tanti altri ottimi poeti dialettali, da Sante Calì a Vannantò – ma la forza espressiva, la tensione politica, la concezione della poesia come atto rivoluzionario e di risveglio delle coscienze, nonché come ‘voce’, recitazione, teatralità,direi ‘corporeità’, in Buttitta è insuperabile.

MICHELE CAPUANO, il poeta dialettale di San Giovanni Rotondo.

Quando si pensa a San Giovanni Rotondo, immediatamente viene in mente Padre Pio. Eppure per me – e per pochi altri – è anche il luogo dove nacque, visse e morì Michele Capuano (scomparso una ventina di anni fa), anzitutto un grande intellettuale e scrittore (autore, oltre che di testi di poesia dialettale, anche di numerosi volumi di poesia in lingua italiana, di saggistica, di narrativa, etnologia).

L’addio al mondo di ASSUNTA FINIGUERRA.

I poeti presentono con precisione anche la morte. John Keats, in una lettera all’amico Charles Brown, scriveva: «Ho la continua sensazione che la mia vita reale sia finita, e che stia vivendo un’esistenza postuma». Era il 30 novembre 1820. Sarebbe morto dopo nemmeno tre mesi, il 23 febbraio dell’anno seguente.

Paul Valéry il 23 maggio 1945 annotava: «Ho la sensazione che la mia vita sia finita, cioè oggi non vedo niente che implichi un domani. Ormai quel che mi resta da vivere può essere solo tempo da perdere. Dopo tutto, ho fatto quel che ho potuto». Morirà il 20 luglio successivo.

LARA MOLINO: una cantautrice folk abruzzese

Ma il folk è vivo e sempre attuale, anche se naturalmente si evolve attraverso i tempi. Se Balistreri, Carta, Profazio, Salvatore, Barra, sono i miti degli ultimi decenni del secolo scorso, giovani leve si osservano all’orizzonte: Lara Molino, per esempio, giovane cantante folk dell’Abruzzo.

Posto qui una sua intrigante canzone.

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