Grandissima poetessa dialettale, Eugenia Martinet (1896 – 1983), che scrisse testi memorabili nel ‘patois valdostano’ (una sorta di lingua tra francese e italiano, lei stessa in casa parlava francese).

E’ autrice di grande poesia, tant’è che Eugenio Montale disse, della sua produzione letteraria: «Poesia casalinga e magica, valligiana e aperta al senso dell’universo. Di fronte ai suoi risultati non ha senso parlare di lingua o dialetto, di modernità o di tradizione. C’è solo da leggere per essere convinti e stupiti».
Riporto qui un capolavoro assoluto: Nella tinaia.

Eugenia Martinet, Aosta, 1896-1983

DEUN LO TENNADZO

Deun lo tennadzo iver, tzeut épouérià,
iliotzenla tëta è lo regar crouéijà,
n’en coutzà su lo flan la grossa tenna.
Lo vegnolan dijèt: l’a beurta menna,
poue: dâne, dâne, eun cou l’aièt crià.

Que de seison le jeu l’an caréchà
le douve épesse è lo sercllio sarrà,
lé, drèite é lardze come euna colenna
deun lo tennadzo.

Tot a catzon eun dzor l’à comenchà
a se leiché mouffì. Lo veun terrià,
sortì lo dèque, l’à sentu l’etzenna
doucemèn se défëre… viéllie tenna,
dz’ì apprei ton secrèt de resegnà
deun lo tennadzo.»

NELLA TINAIA

Nella tinaia aperta, tutti spaventati
scuotendo il capo e gli sguardi incrociati,
abbiamo coricato sul fianco il grande tino.
Il vignaiuolo diceva: ha brutta cera,
poi: perde, perde, una volta aveva gridato.

Per quante stagioni gli occhi hanno accarezzato
le doghe spesse ed il cerchio stretto,
lì, diritto e largo come una colonna
nella tinaia.

Di nascosto un giorno ha incominciato
a lasciarsi ammuffire. Spillato il vino,
estratta la vinaccia, ha sentito la sua schiena
dolcemente disfarsi… vecchio tino,
ho rappreso il tuo segreto di rassegnato
nella tinaia.

Eugenia MArtinet

Daniele Giancane