Ciò che manca, sulle pagine facebook e un po’ ovunque, è la riflessione sugli eventi culturali. Sui libri, sui linguaggi. Ci si ferma alle congratulazioni, alle lodi o alla semplice comunicazione. E invece essere dei ‘pensanti’ significa non dare nulla per scontato.
C’era un tempo che subito acquistavo i romanzi vincitori dei vari Campiello / Strega / Viareggio / Bancarella. Insomma, i grandi premi che dovrebbero proporre (pensavo) il meglio della narrativa corrente. Da alcuni anni non lo faccio più: le delusioni di lettura sono state tante che alla fine devo ritenere che ci siano ben altre logiche, nell’assegnazione dei premi.