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Per una storia della poesia italiana contemporanea in Puglia (n.98-99)

Un secolo di storia della poesia pugliese, dal 1913 al 2013, è l’oggetto di studio di due libri tempestivamente pubblicati per il centenario poetico della talentosa terra di Puglia: A Sud del Sud dei Santi. Sinopsie, Immagini e Forme della Puglia Poetica. Cento anni di Storia Letteraria, a cura di Michelangelo Zizzi (LietoColle, Faloppio 2013) e Verso Levante. Un secolo di poesia pugliese (1913-2013), a cura di Salvatore Francesco Lattarulo (Stilo Editrice, Bari 2014).

La scrittura trasparente e ricercata di MARCO IGNAZIO DE SANTIS

Sovente dico che Molfetta è un luogo quasi ‘magico’ per la poesia e per il mondo culturale nel suo insieme. Molto più che altrove (almeno per ciò che riguarda la Puglia).

Quando penso a Molfetta, subito rammento il mio straordinario maestro delle elementari, Paolo Gadaleta, che sperimentava metodologie e innovazioni degne di don Milani e di Alberto Manzi. Mi ‘appaiono’ i miti come Gaetano Salvemini, Riccardo Muti, don Tonino Bello; mi torna alla mente la narrativa fascinosa di Enrico Panunzio, la pittura di Giaquinto e di Addamiano.

«La poesia delle donne in Puglia» a cura di DANIELE GIANCANE (n.118)

È giunta fra le mani degli interessati e degli addetti ai lavori, a partire dall’aprile del 2022, l’antologia La poesia delle donne in Puglia, curata da Daniele Giancane per le Edizioni Tabula fati di Chieti, che fanno capo a Marco Solfanelli.

Giancane non è nuovo ad operazioni di questo tipo. Al suo attivo ha il florilegio Poeti della Puglia, allestito con Raffaele Nigro per Forum / Quinta Generazione (Forlì, 1979), e la più corposa crestomazia, ricca di ben 42 autori e autrici, La poesia in Puglia, curata insieme allo scrivente per il repertorio antologico regionale della poesia italiana degli Anni Sessanta – Novanta del Novecento, diretto da Giampaolo Piccari e apparso ugualmente presso Forum / Quinta Generazione (Forlì, 1994).

L’addio al mondo di ASSUNTA FINIGUERRA.

I poeti presentono con precisione anche la morte. John Keats, in una lettera all’amico Charles Brown, scriveva: «Ho la continua sensazione che la mia vita reale sia finita, e che stia vivendo un’esistenza postuma». Era il 30 novembre 1820. Sarebbe morto dopo nemmeno tre mesi, il 23 febbraio dell’anno seguente.

Paul Valéry il 23 maggio 1945 annotava: «Ho la sensazione che la mia vita sia finita, cioè oggi non vedo niente che implichi un domani. Ormai quel che mi resta da vivere può essere solo tempo da perdere. Dopo tutto, ho fatto quel che ho potuto». Morirà il 20 luglio successivo.

DRAGAN MRAOVICH e il suo «Libro Bohémien»

Come scrivevo nel 1988 nella mia prefazione critica a L’erba del mio volto di Dragan Mraović, è dal 1985 che questo vivacissimo intellettuale ha costruito sull’Adriatico un ponte letterario fra la Jugoslavia e l’Italia, fra i Balcani e il Bel Paese, traducendo poeti e narratori dell’ex Jugoslavia sulla rivista barese «La Vallisa».

«MOLFETTA 1890-1894». La pregevole monografia di MARCO IGNAZIO DE SANTIS (n.116)

Quella che ha visto la luce nell’estate 2020, dopo una lunga e laboriosa gestazione, Molfetta 1890-1894. Liberali, Monarchici, Repubblicani, Anarchici, Radicali, Socialisti e Cattolici ai tempi di Mons. Corrado e della rivolta nel Seminario Vescovile, è un’opera storiografica di grande pregio e rilievo, una vera e propria lezione metodologica, offerta dallo scrittore Marco Ignazio de Santis ed edita nei Quaderni dell’Archivio diocesano di Molfetta – Ruvo – Giovinazzo – Terlizzi.

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