Proseguendo nella carrellata su testi (poesie, canzoni) dedicati alle regioni italiane, mi sono ricordato di questa breve poesia che veniva insegnata alle scuole elementari di un tempo.

Non si sa chi sia l’Autore, ma ha una sua forza immediata, una filastrocca rapida e ritmata e che dice – alla fine – ciò che tutti pensiamo: che la Toscana è una terra meravigliosa per tante cose, per i vini e per le cave, i cibi e le colline, ma la sua ricchezza autentica è quella della sua ‘cultura immateriale’ (il palio di Siena, per esempio) e dell’essere terra di tanti straordinari ingegni, quelli qui citati e tanti altri. È – da questo punto di vista – il cuore pulsante dell’Italia, la nostra storia.

Dolce Toscana, tu dal monte al mare
appari quale terra singolare:
hai splendida natura in ogni parte
e molti insigni monumenti d’arte.

Ti lodano per l’olio o per i vini
ed anche per le pecore e i bovini;
e ti dan vanto ancor per i cavalli
e per il ricco dono dei metalli:

ma la tua vera gloria son gl’ingegni,
che d’alto onore ognuno stima degni.
Col sommo Dante, sono ovunque noti
Leonardo, Galileo e il Buonarroti.

Daniele Giancane