Cosimo Lamanna, autore di diversi libri di poesia, scrive testi poetici immersi in una forte dimensione metaforica e all’interno di una propensione al ritmo, alla musicalità del verso.

È uno di quei ‘casi’ letterari in cui risulta primario l’incantamento sonoro, che subito coinvolge il lettore (che magari solo ad una seconda lettura cerca i significati, il senso).Un poeta che sa sapientemente usare la parola e il linguaggio(i testi che seguono si trovano nel n.117 de ‘La Vallisa’).

Nato a Napoli nel 1970, vive a Roma dal 2000, dopo 25 anni trascorsi a Bari. Laureato in Giurisprudenza, lavora nel settore dei servizi per le Risorse Umane. Appassionato di poesia e canzone d’autore.

Pubblicazioni:- Fiore d’Acrilico – versi duemilasedici, Ed. Ilmiolibro.it, 2016; La Stanza accanto, Ed. Controluna – Il seme bianco, 2018; Inchiostro per il prossimo inverno, Ed. Controluna – Il Seme Bianco, 2019; Canzoni controfuoco – Lettere dalla primavera, Collana I Poeti La Vallisa, curata dal Prof. Daniele Giancane – Ed. Tabula Fati, 2021.

Presente nella raccolta collettiva Odi Alimentari, a cura del Prof. Daniele Giancane, Ed. Tabula Fati, 2020.

Non ho mai scritto davvero una poesia
Prima di farlo, tu credimi
Dovrei lenire i postumi del bene
Che nonostante tutto
Il mondo a volte dà.

Non l’ho mai scritta
E tu non farmi mai poeta
Perché non l’ho mai detta
In fondo al mio dolore
La parola acuminata dell’addio
E non lo sento
Soffiarmi sulle labbra
Quel gemito notturno, sottovento
Quel brivido che sa di eternità.

Non l’ho mai scritta davvero una poesia
Non l’ho mai scritta
E tu non dirmi mai poeta
Bisognerà che il cielo, prima
Riverberi sul cuore
Tutto il mare così nero di un istante
E che il mio cuore
In quell’istante scuro
Anneghi il mio respiro
Sfinito, dentro il tuo.

Ha il suo presentimento questa notte
Il suo rivolo riottoso
Le sue manovre d’ormeggio
Il suo profumo sotto costa
Del domani che tra poco
Ritornerà

Ha i tuoi ripensamenti questa notte
Ha i dubbi addormentati
Dei solitari tuoi perdoni
Ha il colore ribelle
Del tuo cuscino sudato
Che spettina il dolore
E che rigiri di nuovo
Nella tua umida apnea

Ha i miei riflessi spenti questa notte
I miei inutili risvegli
E i tentavi così flebili
Di riaccendere il mio sonno
Che si fa vetta irraggiungibile
Dal versante senza luna
Delle mie parole mute.

Tieni stretto questo silenzio
Abbraccialo
come un ritorno – finalmente a casa –
Con l’ultimo treno che spegne la sera
Stringila a te
Questa possibilità

Dormi
Che ne ha bisogno il tempo
Le tue ossessioni e gli occhi
Inforca questa notte
E dondola la pace
Falle spazio accanto a te

Nessuno schermo avrà bisogno
Delle tue dita adesso
Ma balsamo sul cuore
Olio agli ingranaggi
E scivola leggera
In un sonno senza peso
Tratta la tua resa
Nessuno sentirà.

Della tua nuvola
Navigo l’ombra
Come un pensiero in pace sopra il mondo.

Della tua nuvola
Sgomenta l’attimo
Di distacco dal tempo
E scuote la pelle
L’elettricità del tuo sguardo
Che carica vento
E cerca un temporale
Perché sia più leggero il cielo
E ti liberi le tempie
Tutto il domani che non sai.

C. LAMANNA, Canzoni Controfuoco. Lettere dalla primavera, Edizioni Tabula Fati 2021

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La prima luce sfiora
Le mie braccia aggrappate
All’ultimo appiglio
Di un altro risveglio mancato

Della notte passata conosco
Le pieghe e i respiri
I silenzi e le scie luminose sui muri
Conosco le voci
Le eterne paure
Le carezze così ruvide
Sulla guancia sbagliata del cuore.

E allora, provo a respirare
Da ogni pensiero la profondità
E qui, dal belvedere dannato
Dei miei occhi ancora chiusi
Soffio, come a spegnerla
Sull’esausta lanterna della luna.

Il tuo respiro segue il passo
Di fioriture fuori tempo
Ed è il levare dello sguardo
A farti innamorare ancora
Di tutte quante le parole
Che non conosci e canterai
Mentre articoli un pensiero
Sulla tua metrica migliore
La sillabazione acerba
Che solo il cuore sa.

Ed è così che tiri fuori
Dallo scrigno del tuo mare
Tutto ciò che non hai detto
E tutto quello che non hai
Perché anche il vuoto fa rumore
Ha il suo punto di dolore
La vertigine ed il battito
Il soffio e il calpestio…

Mentre il respiro segue il passo
Settembre ti accarezza
E sul farsi della sera
Il mondo accorre al tuo silenzio
E sfuma il cielo verso il blu…

Daniele Giancane