Giulia Notarangelo ha conseguito la laurea in Lettere Moderne presso l’Università di Bari ed è stata per lunghi anni docente di lettere nella scuola media.

Nata a Bari, ha vissuto a Palese dal 1984 al 2011. Dall’autunno 2011 è rientrata in città.
Ha sempre coinvolto gli alunni nelle sue “avventure” extrascolastiche e radiofoniche. Coltiva numerosi interessi nel campo cultural-letterario. Frequenta da oltre un decennio il cenacolo dei “Poeti della Vallisa”.
Ha pubblicato numerose recensioni sul sito di Storia Medievale dell’Università di Bari e collabora tuttora, come redattore, alla rivista letteraria “La Vallisa”.
Ha pubblicato alcune poesie in antologie e altre sillogi curate dai “Poeti della Vallisa”.

La sua opera d’esordio La teca di cristallo (Tabula fati, Chieti 2015) ha incontrato il consenso dei lettori e della critica e ha vinto il Premio dell’Editoria Abruzzese ”Città di Roccamorice” 2016, successivamente il Premio ”Nabokov” 2016 per la Poesia e si è classificata al terzo posto al “Premio internazionale di Poesia Emozioni Poetiche” 2017.

La sua seconda silloge Come se il tempo (Tabula fati, Chieti 2018), pubblicata nella medesima collana La Vallisa, ha ottenuto lusinghieri giudizi da critici e lettori ed ha ottenuto il Premio per l’editoria abruzzese 2018, per autori non abruzzesi.

Nel giugno 2021, per i tipi della casa editrice Tabula Fati di Chieti, ha pubblicato la sua terza raccolta dal titolo Quel che resta.

Le piace raccontarsi così: «Radionauta non per caso, ama pro-porre e proporsi.
Eclettica, albivaga, sognatrice, ama il mare, ne scruta gli abiti e gli umori tutto l’anno.
Ha insegnato per una vita la curiosità e lo stupore ai ragazzi di scuola media.
Svaga e divaga.
Ama il prossimo, l’umanità canina, la casa-terra, l’infinito azzurrino del mare-cielo. Ama giocare con le nuvole.
Pessi/ottimista insegue il sole, e mantiene accesa la fiaccola del sesto senso.
Ha sempre coinvolto gli alunni nelle sue “avventure” extrascolastiche e radiofoniche.
Coltiva numerosi interessi nel campo cultural-letterario
».