Anna Santoliquido (Forenza, 28 settembre 1948) è una poetessa, scrittrice e saggista italiana.

Nata a Forenza (Potenza), vive da molti anni a Bari dove si è laureata in Lingue e Letterature Straniere. Docente di Inglese, ha collaborato nella stessa Università. Ha pubblicato numerosi saggi, articoli, racconti e poesie. Ha fondato e presiede il Movimento Internazionale “Donne e Poesia”, giunto al 34º anno di attività, organizzandone i Convegni. Traduttrice, fa parte delle redazioni di diverse riviste, tra cui La Vallisa e Clic: Donne 2000 – giornale delle italiane in Germania. Opera in associazioni culturali. È membro del Coordinamento della Sezione Nazionale Scrittori SLC-CGIL e responsabile per “Puglia‑Basilicata”.

È responsabile per la Puglia del PEN Club Italia. Dirige laboratori di poesia nelle scuole. Ha presieduto, fino alla ventesima edizione, il progetto artistico-letterario Arcobaleno terminato nel 2009 presso la Scuola Media Statale “Luigi Lombardi” di Bari.

Ha svolto stimolazione poetica nel supercarcere di Trani. Ha tradotto dallo spagnolo Diez poesie (La Vallisa, Bari, 1986) e dall’inglese vari poeti contemporanei. È presente in numerose riviste, antologie e saggi critici nazionali e internazionali, tra cui Scrittrici Italiane dell’ultimo Novecento, di Neria De Giovanni, a cura di Giacomo F. Rech, Presidenza del Consiglio dei Ministri – Commissione Nazionale per la Parità e le Pari Opportunità tra Uomo e Donna (Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma, 2003), Pet Sodobnih Italijanskih Pesnikov (Cinque Poeti Italiani Contemporanei, Lubiana, 2003), a cura di Jolka Milič e La Vallisa – I nostri primi vent’anni con la Serbia (Evro-Giunti, Belgrado, 2007), a cura di Dragan Mraović, Les barisiens – Letteratura di una capitale di periferia 1850-2010 – Bari, 2010 di Daniele Maria Pegorari.

Sue poesie sono state tradotte in inglese, spagnolo, serbocroato, cecoslovacco, greco, sloveno, romeno, armeno, cinese, albanese, francese, ungherese, arabo, tedesco, russo, macedone, turco, latino, polacco, bulgaro, persiano e braille. La bibliografia sulle sue opere è vastissima.