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Categoria: Poesia regionale Page 2 of 5

FRANCESCO (CELLINO) NICASSIO, il poeta di Adelfia: da contadino a sindaco.

Francesco Nicassio, scomparso pochi anni fa, è stato uno straordinario personaggio, uno di quelli da ricordare (e a cui le ricognizioni critiche sulla poesia pugliese non danno il giusto spazio).

Anzitutto, una persona vera, immediata, sincera. Nacque in una famiglia contadina e fece sino a vent’anni e più il contadino. Poi – siccome amava la lettura – gli venne un’irresistibile voglia di studiare: si prese prima la licenza media, poi il diploma di ragioniere. Intanto aveva cominciato a leggere poesia.

DON AGOSTINO BAGORDO: il prete-poeta inquieto di Monopoli. Il dubbio più che il dogma.

Certo, diversi religiosi scrivono poesia. Anche i Papi, come Giovanni Paolo II. Ne ho conosciuti parecchi: ho citato suor Cristina di Lagopesole, oggi ricordiamo don Agostino Bagordo di Monopoli, scomparso qualche anno fa.

Don Agostino era uno di quei sacerdoti intellettuali che frequentano il dubbio, più del dogma.

RICCARDO DI LELLO CAVA, il poeta barlettano che faceva poesia dal letto di infermità.

In una vita di attenzione e di innamoramento per la poesia, ne ho conosciuti di poeti. Poeti intellettuali, accademici, contadini e pastori, impiegati ed operai. Poeti operai come Tommaso Di Ciaula e Ferruccio Brugnaro, per esempio. O il poeta-pastore Giuseppe Monaco. O la mistica suor Cristina. A volte miti, a volte fuori di testa. A volte alcolizzati come Salvatore Toma, che camminava spesso barcollando (ed è stato un magnifico poeta). A volte umili, altre volte supponenti. A volte inquieti perché la morte gli stava sul collo (Iolanda Parisi di Rionero).

CRISTINA ROSATI e la poesia lucana: da Cristina di Lagopesole a Suor Cristina.

In questo rapido excursus sulla poesia lucana, si è visto come – accanto alla triade più nota (Pierro-Sinisgalli-Scotellaro), in Basilicata ci siano stati e ci siano altri poeti di elevato spessore: abbiamo citato sinora Giulio Stolfi, Gina Labriola, Pasquale Totaro-Ziella (e tempo fa Mario Trufelli).

NICOLA SOLE e la poesia lucana d’oggi.

Concludo questo brevissimo iter sulla poesia lucana, che credo abbia dimostrato come la poesia di questa regione non si esaurisca nella famosa terna Sinisgalli-Scotellaro-Pierro, ma che conti su altre numerose presenze.

Ho rapidamente accennato a Mario Trufelli, Giulio Stolfi, Gina Labriola, Cristina Rosati, Pasquale Totaro-Ziella, Assunta Finiguerra (ma potrei soffermarmi anche sul venosino Rocco Di Poppa) – per citare coloro che non sono più tra noi – ma anche tra i ‘viventi’ ci sono poeti assai validi, che confermano la naturale propensione di questa terra verso la poesia.

La poesia aspra e amara di ASSUNTA FINIGUERRA, la poetessa di San Fele (PZ): «Gli uomini per me»

Ho conosciuto Assunta Finiguerra (1946 – 2009) nel 1995, quando per la prima volta andai a San Fele per presentarle un libro di poesie: Se avrò il coraggio del sole era un discreto libro, persino un po’ cerebrale.

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