Si tratta di uno studio diacronico sull’autrice di Ruvo (Ba), vissuta in particolare a Roma, nel quale Daniele Giancane riconosce alla poetessa pugliese, sin dalle raccolte giovanili, una urgenza di superare la poetica dell’ermetismo, quantunque ne sia impregnata, per una realtà più concreta, in linea con le temperie del secondo Dopoguerra.