Blog di Letteratura ed altro

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«Avenida da Libertade» e «Spiove»: due poesie di MARCO IGNAZIO DE SANTIS (n.115)

«Ode alla poesia» ed «Emozione»: due poesie di ENRICO CASTROVILLI (n.115)

«Il Signor Peppino Heidegger», il racconto di MANLIO TRIGGIANI (n.115)

Una vacanza semplice, capace di restituire energie, il desiderio di immergersi nella calma, nel silenzio, nella volontà di fare solo ciò che passa per la testa. O di non far nulla. Non avevo l’orologio al polso e questo significava per me vacanza, lontani dalla città. Trasferirsi in quella villetta nel verde, a Lama di Forchia, a cinque chilometri dalla periferia di Putignano era il segno del relax, del riposo, del concedersi a se stessi.

Una mattina presi un libro che il mio amico Sandro mi aveva regalato, un saggio del filosofo Martin Heidegger, e iniziai a leggere, leggere, leggere. Un libro interessante, non sempre facile da comprendere ma unico.
Sentivo la grande potenza del suo pensiero. Incuteva timore. Nel libro
c’erano immagini del filosofo, solitario e austero, con i suoi baffetti, la
stazza robusta, gli occhi neri, il basco, la giacca tirolese… aveva il volto
di un mago.

«LE OMBRE», dramma in 2 atti (n.115)

Dramatis personae.
Aldo, giovane inquieto.
Rosalina, figlia del pastore, innamorata di Aldo.
Eleonora, sorella di Rosalina.
Il Sindaco di Candevari
Il Pastore.
Cassandra, straniera.
Elsa ed Ester, compagne di Cassandra.
Sergio e Cesare, compagni di Aldo.
La scolta.
Nito, figlio della scolta.
Norma, figlia del pastore.
Alcune guardie, comparse.
Alcuni bambini e la folla, comparse.

«I colori del buio» e «Le sestine del tempo» di Nicola Accettura (n.115)

I colori del buio

Vorrei vedere
coi colori del buio,
invertire il visibile
con l’invisibile.
Assaporare
l’onde gravitazionali
per capire che sono,
ed onde non sono.
Assaporare
ciò che ha un nome,
sapere cos’è,
e non è quel nome.
Assaporare te,
sapere quel che sei,
e poi
darti il mio nome.

ALLEN GINSBERG, il poeta della “Beat Generation” (n.115)

Prima di addentrarci nel mondo visionario trasgressivo di Allen Ginsberg, sarà bene far qualche preliminare considerazione: la poesia (come tutta l’arte) è il regno della libertà assoluta. Ciascun poeta è libero di affrontare qualsiasi argomento e di esprimersi nella forma linguistica a lui più consona. Non c’è un itinerario privilegiato. Né – come si è sovente affermato – la ‘bellezza’ e l’intensità di una poesia può essere valutata dal tema messo in campo dal suo autore.

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